“Inizia il libro del duellare e del battersi chiamato Fiore dei duellanti in armi e senza, a cavallo e a piedi, composto da me Fiore dei Liberi di Cividale d’Austria della diocesi di Aquileia, figlio di Messer Benedetto della nobile casata dei Liberi.”

Inizia così il Trattato che scrisse nel 1409 il vecchio Maestro Fiore dei Liberi, nato a Cividale, in Friuli, ma che viveva e insegnava a Ferrara, dopo una vita avventurosa trascorsa tra guerre e l'apprendimento della scherma.

Scritto per il Marchese Nicolò III d'Este di tale lavoro ci restano quattro versioni diverse, la versione della Collezione Dossi-Pisani (Corbetta - MI) , oggi presso collezione privata in Italia, di cui però abbiamo le pagine in fac-simile riprodotte in seguito ad una versione del 1902 (Novati) , e altre due conservate invece negli Stati Uniti (collezione Morgan e collezione Getty). La quarta versione è presente presso la Biblioteca Nazionale di Francia , denominata come Florius de Arte Luctandi (MS Latin 11269), questa versione non aggiunge nulla dal punto di vista testuale mentre propone un apparato iconografico forse più tardo rispetto alle altre versioni.
Oltre alle illustrazioni, il codice italiano presenta per ogni tecnica pochi versi in rima, generalmente solo due versi per ogni disegno. Questi ultimi probabilmente dovevano essere memorizzati dagli allievi, soprattutto quelli analfabeti.

I codici americani, invece, forniscono spiegazioni e commenti più dettagliati, che molto spesso chiariscono il senso di tecniche altrimenti piuttosto oscure.

Per esempio solo nel codice Getty possiamo trovare uno "zogho assai crudo" in cui viene mostrato come utilizzando un’asta sormontata da uncubo mobile, si possa gettare negli occhi dell’avversario della polvere corrosiva, la cui ricetta è presente nello stesso trattato.
Lo stesso autore commenta la glossa facendo riferimento alla nobiltà del suo committente :
"Signore nobilissimo, signor mio marchese, assay chose sono in questo libro che voy tale malicie non le fareste, ma per più savere piazavi di vederle"

Maestro Fiore pone verso l'inizio del suo lavoro l'avvertenza che è impossibile ricordarsi tutte le tecniche senza un libro, e che non ci sarà mai un buon "scholar" senza libro, tanto meno un buon maestro.

Abbiamo quindi un indizio del fatto che scrivere libri di scherma per i propri allievi era una tradizione già ben stabilita al tempo di Maestro Fiore, anche se bisogna ricordare che prima dell'invenzione della stampa tali libri dovevano essere tutti in copia unica, e probabilmente la maggior parte è andata irrimediabilmente perduta.

Sappiamo delle presenza di altri trattati non arrivati a noi ma presenti negli inventari estensi del 1436 :
Libro uno da insignare de scremia afigurado et cum lettere per vulgare in membrana compilado per M.Fiore Furlano, coperto de chore roso (numero 253)
Libro uno che trata de fati de chombatere, in carta bambaxina, coverto de una carta de piegora (numero 94)
Negli inventari del 1467 il Flos è descritto con più cura, una versione (numero 84), conta 58 fogli e sulla prima carta si trova un’aquila bianca con due cimieri, mentre una versione (numero 110) conta solo 15 fogli.

Altro libro doveva essere in possesso a Galeazzo da Mantova così come menzionato dallo stesso Fiore nelle due versioni Morgan e Getty : "Anchora digo che nesuno de quisti scolari aqui anommadi non ave may libro in l’arte de combater altro che mis. Galeaz di Manthoa"

Le "materie d'insegnamento" alla scuola di maestro Fiore erano la lotta a mani nude, la difesa senz'armi contro la daga, il combattimento con la daga, alcune tecniche con bastoni di diverse dimensioni, scherma di picca corta, spada e, soprattutto, spada a due mani, arma nata nel secolo XIII come risposta all' introduzione dell'armatura a piastre, e molto in voga in questo periodo.

Fiore dei Liberi dedica un capitolo anche al combattimento in armatura completa con spada a due mani, e troviamo anche combattimento in armatura con l'azza, combattimento a cavallo con lancia, spada e perfino senza armi. Tecniche da eseguire con la daga contro un avversario armato di spada e viceversa, ecc.

Viene fornita un'istruzione marziale completa comprendente concetti che ancora oggi sono la base della scherma sportiva come "distanza", "tempo", "mezzo tempo", "parata e risposta".

BIBLIOGRAFIA E FONTI

La Biblioteca Estense nella prima metà del secolo XV - A Cappelli,
Il Fior di battaglia di Fiore dei Liberi da Cividale. Il codice Ludwig XV 13 del J. Paul Getty Museum - Malipiero Flos duellatorum - G. Rapisardi,
Il primo manuale italiano di lotta, testo inedito del sec. XV - C. Bascetta,
Flos duellatorum in armis, sine armis, pedester, equester. Il Fior di battaglia di maestro Fiore dei Liberi da Premariacco, testo inedito del MCCCCX - F.Novati