Per spiegare la struttura militare nel 1400 in Italia sono stati scritti diversi libri e ancora molto verrà scritto perchè si tratta di un argomento veramente dove troviamo differenze non solo temporali , stiamo parlando di 100 anni, ma anche politiche e territorriali, partendo da aree ad influenza geraminca arrivando al profondo sud con le sue influenze spagnole.
Per questo motivo ho cercato di riassumere ii punti di contattotra le diverse realtà, in maniera tale da poter fornire una veloce panoramica del periodo sopratutto ai meno esperti magari e uno spunto per futuri approfondimenti anche grazie alla bibilografia che trovate in fondo alla pagina.
All'interno degli eserciti operanti sul territorio italiano convivono e coesistono diverse formazioni militari che possiamo riassumere nelle seguente forme :
- Compagnie di Ventura ;
- Compagnie di fanti;
- Soldati professionisti assunti individualmente dagli Stati;
- Milizie coscritte;
- Cavalleria "feudale" o "familiare" .
Le Compagnie di Ventura erano costituite da gruppi eterogenei formati da combattenti stranieri ed italiani , organizzate intorno alla figura del CONDOTTIERO. Queste Compagnie erano fondate essenzialmente su nuclei di uomini d'arme "fedeli", spesso legati al condottiero per motivi di parentela, attorno al quale gravitavano formazioni mobili e fluide composte da numerose unità, dette squadre, al cui comando erano preposti svariati condottieri "minori".
Le compagnie di ventura, o più precisamente i suoi Condottieri, venivano assoldate dagli stati italiani tramite precisi contratti (le cosiddette CONDOTTE), in cui il Condottiero e il soggetto ingaggiatore stabilivano pagamenti, diritti e doveri della compagnia nei più svariati ambiti, dalla spartizione dei bottini al trattamento di eventuali prigionieri, queste realtà, fondate tatticamente sulla cavalleria pesante, riunivano in se condottieri, uomini d'arme e combattenti di varia provenienza geografica ed estrazione sociale .
Con il trascorrere del secolo vennero affiancate da nuclei di fanteria autonomi e da singoli mercenari non inquadrati spesso provenienti da compagnie di condottieri, le cosiddette LANZE SPEZZATE (cavalieri).
Le LANZE SPEZZATE si formavano quando una compagnia di ventura si scioglieva , questo poteva avvenire per la morte del suo Condottiero o ancora più semplicemente perchè i soldati non venivano pagato . Nel 1427 Venezia aveva al suo servizio 400 lanze spezzate, Firenze 150, e, all'incirca fra il 1430 e il 1440, Milano ne aveva 700. Dalla seconda metà del '400 Venezia tende ad assorbire le LANZE SPEZZATE dei CONDOTTIERI a lei fedeli andando a formare Compagnie al diretto comando del Senato, succede così per buona parte delle compagnie ai comandi del CARMAGNOLA e del COLLEONI.
Si potrebbe pensare che le Compagnie d'arme abbiano una struttura ereditata dal passato e per questo dettata anche dal ceto sociale di provenienza, i nobili o comunque i ricchi costituivano la cavalleria pesante mentre i meno abbienti formavano la fanteria, più facilmente addestrabile e meno costosa dal punto di vista degli armamenti. Questo ragionamento può essere applicato in alcuni casi agli stati generali delle diverse realtà militari ,, in parrticolare agli stati del sud italia, mentre ancor più spesso ritroviamo la presenza di condottieri minori , capitani, squadreri e "homini d'arme" di umili origini dirigere battaglie o intere campagne militari affiancando spesso il più blasonato e nobile Condottiero (ne è un esempio il fidato Donato del Conte, braccio destro di Francesco Sforza).
Le compagnie di ventura con i condottieri più prestigiosi potevano contare tra le 500 e 1000 lance con un seguito di fanti che non superava un terzo della cavalleria.
Gli eserciti degli stati italiani erano spesso formati da diverse compagnie al cui comando veniva posto solitamente il Condottiero con la condotta maggiore detto anche Capitano Generale.
All'interno delle stesse compagnie e dalla metà secolo in poi al loro fianco troviamo le compagnie di fanti, formazioni meno gerarchizzate ma con un capo riconosciuto, il CONESTABILE.
Queste compagnie di fanti sono destinate per lo più alle funzioni di guarnigione e di presidio. Queste guarnigioni erano costituite in parte da fanti detti PROVISIONATI in quanto percepivano dall'autorità pubblica una provisione ossia uno stipendio "regolare".
La tendenza nel secolo XV fu di una costante crescita di questi soldati che man mano vennero sempre più identificati come una forza di fanteria permanente comandata da uomini dello "stato", gestita e pagata al difuori del sistema della condotta.
I provisionati saranno il preludio agli eserciti permanenti.
Alcuni stati erano dotati di milizie cittadine, un esercito territoriale dato dall'antico principio del richiamo generale di tutti gli uomini abili alle armi, che si poteva occupare della difesa delle loro città d'appartenenza, certamente una forza non preparata e tendente alla diserzione ma che ebbe in più di un'occasione la sua utilità.
Per finire il fronte delle realtà presenti all'interno degli eserciti quattrocenteschi troviamo la CAVALLERIA FEUDALE O FAMILIARE, proveniente dai rapporti di vassallaggio, era formato da cavalieri legati ad un Signore dal quale traevano benefici e poteri in luogo del loro servizio armato. Molto diversa dalla cavalleria feudale dei secoli precedenti, questa cavalleria è legata ad un discorso di denaro.
Gli stessi condottieri minori venivano spesso premiati (Milano e Venezia ne sono esempi) con l'assegnazione di terreni e benefici, in modo da legare a se il condottiero in un rapporto quasi di vassallaggio, ne è un esempio la Cavalleria Familiare di Francesco Sforza composta da uomini d'arme con cui aveva condotto le sue campagne militari e che aveva poi donato terre spesso ai confini con altri stati.
Molti i casi in cui la nobiltà locale fonda l'economia di sostentamento della propria signoria sulle condotte ottenute, alcuni esempi li ritroviamo in grandi condottieri dell'epoca tra cui i più vicini alla nostra zona, Federico da Montefeltro signore di Urbino, Sigismondo e poi roberto Malatesta signore di Rimini e ovviamente il nostro Pino III Ordelaffi signore di Forlì .
BIBLIOGRAFIA E FONTI
Storia Delle Compagnie Di Ventura in Italia - Ercole Ricotti
La guerra nel Medioevo - Philippe Contamine
Signori e mercenari. La guerra nell'Italia del Rinascimento - Michael E. Mallett
L' organizzazione militare di Venezia nel '400 - Michael E. Mallett
Ordinamenti militari delle soldatesche dello stato romano dal 1439 al 1470 - A.Dal Mosto
Alfonso V d'Aragona e le armi italiane - Piero Pieri
I Milanesi in guerra. Organizzazione Militare e tecniche di combattimento. - A.Settia
Esercito veneziano in terraferma nel quattrocento - Michael E. Mallett
Documenti per servire alla storia della milizia italiana dal XIII secolo al XVI secolo - G.Canestrini
L'esercito del Duca : organizzazione militare e istituzioni al tempo degli Sforza (1450-1480)- Maria Nadia Covini